Dal panico alla calma con l’olio essenziale di Neroli

AROMATERAPIA

Nicole Furia

3/28/20256 min leggere

Se dovessi pensare a un titolo più poetico per questo racconto metterei “2 Gocce di Neroli prima di andare a dormire”

Ricordo un dettaglio che mi ha sempre affascinato: Marilyn Monroe, in un'intervista, disse che per andare a dormire indossava solo 2 gocce di Chanel N°5. Un gesto simbolico che riflette l’eleganza e la raffinatezza di un’epoca. Per anni, quel profumo iconico ha rappresentato per me l'idea di lusso e perfezione. Ma con il tempo, ho imparato che c'è una bellezza che non è solo esteriore, che non ha bisogno di essere ostentata o di seguirne le tendenze con brand altolocati…

Però ho anche capito che quello che faceva al di là di usare un profumo era in realtà un rituale mooolto potente per lei, per se stessa e la sua affermazione indipendentemente dal profumo e dal brand che usava…E ironia della sorte anni dopo mi sono trovata a praticare anch’io questo rituale ma con l’olio essenziale di Neroli, e per un motivo completamente diverso… e ovviamente non nuda!

Ma attenzione, se vi state chiedendo cosa sia il Neroli, è un olio essenziale unico e potente e
c'è una bellissima storia dietro al suo nome:

Il Neroli si estrae dai fiori d’arancio amaro e a questo punto possono sorgere altre 2 domande spontanee… la prima come si crea un olio essenziale… (se volete ve ne parlerò in un prossimo articolo) e seconda domanda perché non si chiama Olio Essenziale di Fiori D’Arancio?

Il nome dell’olio essenziale di Neroli ha una storia affascinante che affonda le radici nel XVII secolo. Si dice che il nome derivi da Anna Maria de La Trémoille, principessa di Nerola, una cittadina vicino a Roma. La nobildonna francese, moglie del principe Flavio Orsini, amava particolarmente il profumo dell’olio estratto dai fiori d’arancio amaro e lo utilizzava per profumare i guanti, il bagno e persino i vestiti. Da allora, questo olio essenziale ha preso il nome di Neroli in onore della principessa.
Che meraviglia, riesco ad immaginarla in una giornata primaverile diffondere questa celestiale fragranza…

Anch’io ne fui così attratta che circa 12 anni fa, durante un meraviglioso Corso di distillazione Oli Essenziali in Toscana, organizzato da Elena Cobez di Fiori di Camomilla e Graziano Perugini presso il podere Santa Bianca di Claudio Gaiaschi, ho avuto modo di conoscere questa essenza meravigliosa. Passammo una bellissima giornata scoprendo qualcosa di più sull’arte distillatoria e sugli oli essenziali e ci impegnammo anche a fare la nostra prima distillazione!
E per terminare quel giorno veramente magico, il mio compagno mi comprò la prima boccetta di olio Essenziale di Neroli che divenne il mio tesoro… Fu un regalo bellissimo e per me preziosissimo, altro che oro e diamanti.

Le proprietà che si annoverano per il Neroli sono moltissime, vi leggo qualcosa dal libro di Franco Canteri “Guida completa agli Oli Essenziali”. Franco è il fondatore di Lakshmi, l’azienda di cosmetica professionale di Verona per la quale ho lavorato tanti anni e che era il brand che distribuivamo in Inghilterra…

Poi nel libro ci sono dei punti dove vengono raccontate delle mini storie sull’uso del Neroli, ma ovviamente vi voglio raccontare la mia…

Immaginatevi una me 38enne, era fine del 2020 inizio 2021 e ricordatevi il periodo di incertezze, paure e spaventi che stavamo vivendo… io e il mio compagno eravamo rientrati in Italia… avevamo chiuso il negozio ma cosa ancor più grave mio papà aveva sofferto un ictus dopo un’operazione per complicazioni alla carotide causata dal suo diabete. Una cosa di routine che non è finita troppo bene, anche se fortunatamente si è salvato.

Mi sono sempre reputata forte, ho sempre pensato che avrei potuto fare il chirurgo perché niente m’impressionava, eppure di ritorno da una visita di controllo per mio papà qualcosa mi ha profondamente cambiata…

Era una fredda sera di gennaio, il 2021. Mio padre era stato ricoverato per un controllo, ma all’ultimo momento avevano deciso di trattenerlo.

L’ho dovuto lasciare lì, da solo. Il Covid non permetteva altro. Ho guidato verso casa nel buio, il freddo si faceva strada tra le mani sul volante. Poi, all’improvviso, il vuoto. Il cuore impazzito, il respiro corto, la testa che girava.

Dovevo fermarmi. Non ero più padrona del mio corpo. Mia cugina e suo marito sono venuti a recuperarmi. Io, che mi ero sempre sentita forte, indipendente, ora ero bloccata dalla paura…

Per fortuna poi la stessa sera mio papa’ con un’ambulanza tornò a casa… si erano sbagliati le cose che avevano visto erano i danni gia’ provocati dall’ictus… io invece iniziai a fare i conti con una brutta sensazione sotterranea…

Ho sempre adorato guidare. Mi fa sentire indipendente, libera, felice. Per questo, quando ho iniziato a provare quella strana sensazione in macchina—soprattutto in autostrada—non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Tachicardia, sudorazione fredda, labbra e mani che diventavano bianche, la testa che gira… Se hai mai avuto un attacco d’ansia, forse sai di cosa parlo.

Non erano episodi così intensi come l'attacco di panico che mi era successo quella sera o quello di una mia dipendente a Londra che abbiamo dovuto chiamare un’ambulanza, ma era comunque destabilizzante. E, soprattutto, non ero più io.

Poi è arrivata l’occasione di lavorare di nuovo per il brand che avevo portato in Inghilterra, ma questa volta come loro agente in Italia. E lì ho capito che dovevo trovare una soluzione. Non potevo lasciare che quella paura decidesse per me.

È stato allora che ho deciso di mettere in pratica ciò che avevo studiato nei miei corsi di aromaterapia. Sapevo che l’olio essenziale di Neroli era conosciuto per le sue proprietà calmanti e riequilibranti, così ho scelto di dargli una possibilità.

All’inizio lo tenevo semplicemente in borsa, come una sorta di ancora di salvezza. Poi ho iniziato ad usarlo con consapevolezza: qualche goccia su un fazzoletto prima di mettermi alla guida, un respiro profondo dal flaconcino nei momenti di tensione. E lentamente, l’ansia ha iniziato a lasciare spazio a una sensazione diversa: un senso di calma che, giorno dopo giorno, diventava più familiare.

Quindi non vi parlerò di mille modi per usare un olio essenziale, perché quando l’ansia bussa alla porta, non servono troppe istruzioni. Serve qualcosa che funzioni subito.

Quando sento quel nodo salire alla gola, quel battito che accelera senza un perché, la mia mano cerca istintivamente quel piccolo flacone. Il tappo si svita con un gesto familiare. Se posso, lascio cadere una goccia su un fazzoletto e respiro a fondo, permettendo al’olio essenziale di aprire tutte le note.. Altrimenti, avvicino semplicemente la boccetta al viso, chiudo gli occhi e inspiro.

Gli attacchi di panico sono fulmini a ciel sereno quando si scatenano. Ma gli esperti dicono che in realtà non arrivano all’improvviso, senza un perché. Se l’ansia si spinge fino a quel punto, significa che dentro di noi qualcosa grida da tempo, anche se non l’abbiamo ascoltato.

Credo che nel periodo Covid, chiusura negozio e mio papa’ che stava poco bene ho vissuto l’ansia come un nemico da combattere, qualcosa da respingere il più velocemente possibile. Ma col tempo ho capito che l’attacco di panico non è un errore, non è una minaccia: è un messaggio. È il mio corpo che mi chiede di fermarmi, di ascoltare, di capire cosa non va.

E allora, invece di scacciarlo con paura, ho iniziato ad accoglierlo. A chiedermi:
💫 Cosa mi sta preoccupando davvero?
💫 Da quanto tempo questa ansia è con me?
💫 Cosa sta cercando di dirmi che non voglio vedere?

E mentre mi facevo queste domande, ho iniziato a costruire il mio rifugio:

In primis i miei rituali di benessere, il respiro, la mindfulness, il rispetto dei miei ritmi.

E sì, anche il Neroli. Quel piccolo flacone è diventato il mio promemoria olfattivo: un’ancora di calma quando ne ho bisogno, ma soprattutto un simbolo di cura, di dolcezza verso me stessa. Avere vicino a me una cosa che mi fa stare bene.

Io non so se funziona per tutti, ma se stai vivendo un momento difficile e con le tue sole forze fai fatica a risalire, sappi che non sei solo. Se l’ansia o gli attacchi di panico sono intensi e frequenti, è sempre bene parlarne con un professionista, perché ogni percorso è personale e unico.

Se invece cerchi un piccolo aiuto per ritrovare la calma nei momenti difficili, gli oli essenziali possono essere uno strumento prezioso. Agiscono direttamente sul sistema limbico, la parte del nostro cervello che regola emozioni, memoria e comportamento. Attraverso l’olfatto, possono riportarci a una sensazione di calma, equilibrio e benessere. Ed è per questo che si parla di aroma-terapia.

Per me è un rituale quotidiano, una parte fondamentale del mio benessere e della mia bellezza interiore.

C’è tanto da dire sull’aromaterapia e sull’uso sicuro degli oli essenziali... se volete approfondire con me, fatemelo sapere.

Grazie per essere arrivati fin qui.

E ricordate: qualsiasi cosa succeda, potete sempre trovare il filo e riconnettervi con voi stessi.


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